Linee

Ci sono giorni in cui tutto quello che è avvenuto nei mesi, negli anni appena trascorsi assume un significato diverso.
Alcuni momenti si stagliano come una netta linea di demarcazione tra quello che eravamo prima e quello che siamo stati un attimo dopo.
Come se tutta la vita vissuta fino al quel momento sia appartenuta ad un’altra persona, come se tutte le nostre vicende fossero in realtà proprietà di un essere diverso da noi.
Se guardiamo oltre quella linea formata da un unico episodio…una lettera… un incontro…una telefonata…ci sembra impossibile aver vissuto tranquilli e beati prima di quell’epico, epocale evento.
Pare che l’intera nostra esistenza si sia schiusa solo dopo quell’accadimento e tutto ciò che era stato ci appare vuoto di senso.
Questo accade quando ci innamoriamo e la stessa identica cosa succede alla fine.
Quando quella persona che era stata per noi unica ed insostituibile ci appare di colpo inutile ed obsoleta, ingombrante gingillo di cui disfarsi.
Oppure se un comportamento, un gesto, un litigio, un tradimento disvelino senza ombra di dubbio che l’essere così tanto amato altri non era che normale mortale pieno di contraddizioni.
Anzi, meglio essere precisi e spietati.
Noi già lo sapevamo, ma mentivamo a noi stessi.
Perché per vanità usiamo vestire l’oggetto amato di qualità eccezionali così da convincerci che una tale perla rara sia di nostra unica proprietà.
Non vediamo le meschinità, le debolezze, l’umanità. O se le vediamo, le giustifichiamo con scuse che in quei momenti sembrano valide.
Poi, lentamente, la noia, l’abitudine, la vita che scorre fa piazza pulita dei veli di seta con cui abbiamo rivestito la nostra coscienza e davanti agli occhi si mostra l’ individuo per quello che è. Fallace, umano.
A quel punto, se l’amore vacilla, subentra il disgusto e diventano intollerabili anche quelle cose che un tempo ci apparivano liete.
Ecco, quando questo accade tutta gli anni passati insieme si svuotano di senso.
Ti volti indietro e vedi due sconosciuti… te e l’altro.
E ti domandi come hai potuto andare avanti tanto tempo in quel modo.
In quel preciso momento è finita. Non c’è possibilità di sanare, non c’è via di scampo.
Come nell’istante del primo incontro hai compreso che la tua vita era mutata per sempre, anche adesso sai che quella porzione di anni ha fatto il suo tempo. Sono anni passati e finiti.
L’ennesima oscillazione del pendolo segna in terra un solco netto. E' la nuova linea di demarcazione tra il prima e il dopo, ora sai che è il momento di non guardare più indietro.


2 Comments:
Eppure per quanto la linea possa essere netta, ci trasforma. ci incide. ci cambia. prima credevamo nell'amore, dopo no: non è una separazione, è un'evoluzione.
Questo post mi ricorda molto una somma di espressioni in certe serate di msn...!^__^
Io faccio un post sulle curve, tu sulle rette...buffo!TVB!
Rette orizzontali ^-^
Come quei campi che si vedono dai finestrini dei treni o delle auto, netti e squadrati. Aree recintate di vita vissuta. Poi è naturale che noi siamo un miscuglio di attimi, tutte quelle linee ci determinano e ci cambiano irrimediabilmente.
Bentornato eh...poi mi dirai com'è andata ^-^
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