Tutto scorre
Stamattina (anche se preferisco il tramonto) guidavo, una stradina di campagna dove passo spesso. Lunga e diritta, pochissime curve, così da vedere l’orizzonte attraverso gli alberi che si piegano tra di loro. Quasi deserta, anzi deserta a pensarci bene…senza altre auto ad incrociare la mia. Quando è così vorrei andare avanti senza dovermi fermare, percorrere quella stradina fino a precipitare al limite della Terra che sconvolgendo (sorpresa, sorpresa! ) ogni nozione astronomica risulterebbe essere piatta.Un disco verde-azzurro lanciato nel cielo da un atleta titanico in chissà quale antichissima Olimpiade.
E invece, grazie al convenzionale spazio curvo, se percorressi la mia stradina campestre all’infinito non farei altro che tornare sui miei passi in un ciclico andare sempre uguale a se stesso.
Serpente che si morde la coda!
Non è mille volte meglio cadere nel vuoto e fluttuare tra le galassie?
Invece maciniamo distanze incalcolabili su strade polverose e assolate che ci riportano indietro ogni volta.
Eppure l’uguaglianza è solo apparente.
Diveniamo altro ad ogni passo che compiamo, ad ogni respiro l’aria che ci invade ci rende composti da molecole diversi, da atomi nuovi. Ogni pensiero che nasce nel nostro cervello ne modifica la struttura, ogni giorno che scorre ci rende uomini nuovi di zecca.
Fluiamo attraverso la vita assorbendo tutto ciò che incontriamo.
Pensate…un volto sconosciuto visto magari da bambini in un quando e in un luogo imprecisati può essere causa del nostro ideale di bellezza. Un suono udito milioni di attimi fa può aver scolpito il nostro gusto musicale.
Siamo un complesso di sensazioni assimilate per sbaglio, perché nati qui piuttosto che altrove. Come spugne gettate in un brodo primordiale di idee beviamo e viviamo, viviamo e cambiamo.
Quindi la mia stradina campestre è diversa ad ogni passaggio, mutano i colori degli alberi, le sfumature del cielo, sono mutati i miei occhi e i miei umori. Sono mutati i pensieri.
Potrei camminarci mille volte al giorno per mille giorni diversi, non calpesterei mai lo stesso suolo.
Non sarebbe mai la stessa persona a percorrerla.
Lo sapete bene, tutto scorre.
Non sono certo io la prima a dirlo.
But now there's wrinkles around my baby's eyes
And she cries herself to sleep at night
When I come home the house is dark
She sighs "Baby did you make it all right"
She sits on the porch of her daddy's house
But all her pretty dreams are torn
She stares off alone into the night
With the eyes of one who hates for just being born
For all the shut-down strangers and hot rod angels
Rumbling through this promised land
Tonight my baby and me we're gonna ride to the sea
And wash these sins off our hands
Tonight tonight the highway's bright
Out of our way mister you best keep
`Cause summer's here and the time is right
We're goin' racin' in the street


2 Comments:
Perfettamente concorde con te:
io non sono chi sarò, non sono chi sono stato, e non sono affatto: gli atomi che mi compongono mutano, vibrano, muoiono, come tutto quello che compone l'universo. L'universo è un divenire continuo composto dal suo stesso movimento: dove andiamo, da dove veniamo...non hanno risposta.
conta solo chi abbiamo incontrato. L'unica conseguenza della rotondità del mondo è che se tiro un sasso abbastanza forte mi colpisco la nuca.
Ogni cosa che incontriamo ci cambia e ci modella, questo blog è diventato il proseguimento dei nostri deliri in msn ormai ehheeh
Posta un commento
<< Home