EffimeraMente

Pensieri in continua mutazione ed evoluzione

domenica, maggio 28, 2006

Stasera niente...




Ho scritto un racconto e non ho voglia di scrivere altro...
Sono giornate troppo belle per stare seduta davanti al monitor o forse il fresco del mio giardino è troppo invitante e mi lusinga con promesse di incomparabili delizie.
Quindi, buonanotte per ora... ^-^
Se vi va...leggete il racconto...

SENSI

Resto immobile nel letto, mia moglie al mio fianco dorme tranquilla.
I miei due figli, un maschio di otto anni ed una bambina di sei, a loro volta riposano placidamente nelle loro camere.
Siamo una famiglia normale, abitiamo una casa normale in un normale quartiere di una normale città.
Ma da quattro notti io veglio.
Da quattro sere non mastico la mia tavoletta di sonnifero.
Perché ho bisogno di sapere.
Ho deciso: questa notte aprirò gli occhi.
Ripeto questa frase nella mia mente da stamattina, non è più possibile restare a contare le ore che mi separano dall’alba con le palpebre strettamente serrate, ascoltando i rumori della casa mentre il cuore mi martella all’impazzata nel petto.
Devo aprire gli occhi e scoprire finalmente di cosa è fatta la mia realtà, svelare ogni menzogna una volta per sempre.
Mia moglie è una bellissima donna, alta e snella, dai lunghi capelli di un tenue lilla molto alla moda. Frequenta le associazioni culturali, va in palestra regolarmente per tenere tonico il corpo, cura il nostro giardino, si occupa dell’educazione dei nostri splendidi figli. Non potrei mai lamentarmi di lei, della sua condotta di madre e sposa esemplare.
Ma ormai il tarlo insinuatosi nella mia testa non fa altro che domandarsi quale creatura sconosciuta io stringo ogni giorno tra le braccia.
Il lavoro mi impegna solo al mattino, le tre ore lavorative giornaliere scorrono via in un lampo. Tutto il resto del tempo è occupato dai numerosi svaghi che la città mette a completa disposizione dei suoi abitanti. Immensi campi da golf, biblioteche per coloro che preferiscono sorseggiare una bibita fredda leggendo un buon libro, cinema, teatri, grandi parchi di divertimento per le famiglie con bambini piccoli, per famiglie normali come la mia.
Ogni cosa è gratuita, basta mostrare il tesserino magnetico ed entrare.
Siamo rimasti in pochi sulla Terra ormai, le risorse sono diventate abbondanti per il miliardo scarso di abitanti del vecchio pianeta verde-azzurro.
Secoli fa fu detto da qualcuno di cui non ricordo il nome, non sono uno degli abituali frequentatori delle biblioteche, ”Viva la guerra, unica igiene del mondo.”
Oggi abbiamo imparato a benedire la guerra totale che ha sterminato la grande maggioranza della popolazione terrestre lasciandoci in così pochi a beneficiare di un così bel paradiso.
La tecnologia è alla portata di tutti, non esistono aree sottosviluppate, fame e malattie sono state debellate. Per non ripiombare nei problemi di sovraffollamento del passato non è stato previsto un ripopolamento del pianeta, anzi il controllo delle nascite viene applicato con rigorosa assiduità. Due figli per ogni famiglia, un maschio ed una femmina. Tutto predisposto geneticamente, in modo organizzato e funzionale.
Nelle città colorate e gaie non esiste più criminalità, ogni bene è a disposizione di ogni membro della comunità e il termine “denaro” altro non è che un’obsoleta vestigia di giorni dimenticati.
Al di fuori delle aree urbane, linde ed ordinate, si stendono campagne profumate, spiagge immacolate e mari cristallini, mete abituali delle nostre vacanze mensili.
Non potrei immaginare vita più dolce e piacevole, ma l’uomo è una bestia incapace di godere serenamente di quello che ha.
Adesso il mio cruccio sono i Ripetitori.
Grosse antenne nere che dominano ogni isolato.
L’altro mio cruccio sono le tavolette di sonnifero da masticare ogni sera.
E’ un tarlo, un trapano nella testa che gira e si domanda il perché dei Ripetitori, il perché dei sonniferi.
Ci è stato insegnato a scuola che quelle grandi sentinelle nere sono necessarie a mantenere la pace, l’ordine e l’armonia, ci è stato detto che il nostro cervello non può sopportare le onde emesse per tutto l’arco delle ventiquattro ore e che dunque, durante la notte, le macchine devono essere spente.
E durante la notte noi dobbiamo dormire.
Per questo mastichiamo le tavolette di sonnifero dopo cena.
Alle otto di sera suona la prima sirena, abbiamo un’ora di tempo per sbrigare le ultime faccende e preparaci. Così prendiamo il nostro farmaco, anche i bambini e ai neonati viene sciolto nel latte, e ci mettiamo a letto. La seconda sirena, quella delle nove, ci giunge come un’eco lontana quando ormai siamo già avviluppati dal sonno profondo e senza sogni. Alle sette della mattina seguente un’allegra marcetta assai orecchiabile ci sveglia.
In quelle dieci ore di stasi anche i Ripetitori dormono, la musica mattutina segna il riprendere delle normali attività.
Allora si va a lavorare, a scuola, al mercato.
Si vive la giornata in mezzo alla gente, ci si svaga soprattutto perché il lavoro è solo un altro modo di passare il tempo.
Tutti abbiamo tutto, non ci sono invidie e rivalità, le nostre donne sono ugualmente bellissime e curate, gli uomini atletici ed abbronzati, i bambini gentili e ben educati.
Ma come è possibile che ogni cosa sia così tanto perfetta? Come può essere questa la vera realtà?
Per questo motivo da quattro notti non dormo.
Sputo la tavoletta di sonnifero nell’acqua del water quando vado in bagno a lavarmi i denti. Guardo l’uomo sorridente nello specchio, mi passo una mano tra i capelli folti e rossicci e mi sembra strano che quella faccia mi appartenga davvero. Chi sono io? E ogni volta che lo chiedo un brivido ghiacciato mi corre lungo la schiena.
La prima notte di veglia attesi il suono della seconda sirena con un misto di curiosità ed eccitazione, come i bambini che la notte di Natale aspettano i doni. In quella manciata di minuti mi chiedevo cosa sarebbe successo quando i Ripetitori sarebbero stati spenti.
Nell’attimo in cui il lamento dalla strada sibilò annunciando l’ora fatidica sentii il respiro di mia moglie stesa accanto a me cambiare. Da dolce, lento e regolare divenne un ansimare cupo e ringhioso, quasi un latrato. La rassicurante luce dei lampioni che filtrava dalla finestra si tramutò di colpo in un bagliore violaceo, livido, brutale.
Strinsi le palpebre per non vedere, senza osare girarmi verso mia moglie. Il respiro che sentivo provenire dalla sinistra del letto non aveva più nulla di umano, era il gorgoglio di qualche oscena creatura di palude, melmoso e viscido al tempo stesso. Per timore non mossi alcun muscolo, restando rigido e teso. Troppo grande era il disgusto di toccare il mio stesso corpo poiché ad un esame attento mi resi conto che uguale rantolo proveniva anche dal mio torace.
In quelle ore di terrore la luce dell’alba e la marcetta gioiosa mi sembrarano lontane secoli, eppure alla fine giunsero ugualmente. E con l’accensione dei Ripetitori i suoni che continuavo a sentire riacquistarono un’umana connotazione.
Per tutto il giorno pensai all’accaduto, senza riuscire a concentrarmi su null'altro. Mi dibattevo nel dubbio se affrontare un’altra notte di veglia o lasciar perdere quegli insani propositi, ma quando la prima sirena suonò la decisione fu presa.
Identica a quella della sera precedente.
La mia tavoletta di sonnifero cadde dolcemente nell’acqua azzurrina del water.
Identico fu anche l’orrore, il rantolo pesante e l’angoscia di condividere il letto e il corpo, il mio stesso corpo, con un essere mostruoso ed alieno.
La terza notte provai ad isolare gli odori poiché ai suoni ormai stavo cominciando ad abituarmi mio malgrado. Tutti i profumi tipici di una calda notte d’estate come l’erba tagliata di fresco o il salmastro del mare portato dal vento cessarono di colpo, sostituiti da un orribile tanfo di putrefazione. Cannella irrancidita come nei libri di storia a scuola veniva descritto l’odore delle mummie conservate dal tempo. La camera ne era piena, entrava dalla finestra spalancata, appestava ogni piega delle lenzuola che la mia mente adesso considerava alla stregua di sudari.
E una domanda rimbombava nel mio cervello.
Cosa fanno davvero i neri Ripetitori?
Possibile che alterino la realtà così da donarci la visione di un mondo tanto idilliaco quanto fittizio?
Possibile che tutto ciò che vedo, che sento, che tocco sia solo menzogna? Annebbiamento dei sensi?
La quarta notte arrivai ad una svolta.
Invece di restare immobile ad ascoltare quel respiro inumano e respirando l’orrendo puzzo della morte, avrei usato il senso del tatto.
Follia!
Posai la mano sul mio stesso petto, sentii una sostanza cedevole e mucosa sotto le dita (erano davvero dita le mie? O piuttosto abbozzi di tentacoli?). Esplorai il torace ma incontrai solo una carcassa molliccia e spugnosa, mentre affondavo il mio arto (sono dita, non tentacoli… sono la notte e l’angoscia a generare queste idee insensate!) tastai solo una viscida sostanza amorfa.
Immaginate il ribrezzo e lo schifo!
Smisi di toccarmi, gli occhi sempre serrati e le orecchie invase dal respiro contorto di mia moglie mescolato al mio stesso rantolare inarticolato, le narici piene di quell’odore nauseabondo.
Basta! Era una tortura indicibile!
Maledissi mille volte l’acqua azzurrina del water che aveva inghiottito la tavoletta per dormire, meglio sarebbe stato per me non aver mai cominciato questa follia.
Ma lucidamente compresi che era tardi per tirarmi indietro e fare finta che nulla fosse mai accaduto.
Sarebbe stato abominevole dover continuare a sospettare che tutta la mia vita altro non fosse che finzione!
Per tutto ciò stanotte aprirò gli occhi.
Voglio vedere la realtà per quella che è, almeno una volta, benché io sia certo che un attimo dopo crollerò morto con la mente sconvolta.
Nessun uomo è capace di sostenere il peso di tale verità.
Perché io so già la risposta alle mie domande, ho pensato molto in questi ultimi giorni.
La guerra totale, le radiazioni ci hanno cambiati. Hanno fatto di noi degli orribili mostri.
La Terra intera è mostruosa, la nostra esistenza è solo illusione.
Ci trasciniamo contorti in viscide e putrefatte paludi, le nostre città altro non sono che questo.
I Ripetitori ci illudono, ci mostrano cose che non sono più, ci regalano il miraggio di avere ancora parvenza di esseri umani.
Ma stanotte, nello specchio, voglio vedere il mio reale volto. Voglio vedere qual è il passo finale dell’evoluzione dell’uomo.
Per poi subito dopo impazzire.




6 Comments:

Blogger TheCopywriter said...

dato che tu hai usato un racconto perchè non ti andava di bloggare...tiè:

'nch'io voglio passare le serate ad annoiarmi così!!!

AeonFlux. Bradbury. Lovecraft. The Island. Un mix che si fonde in qualcosa di originale. I mostri che siamo, i mostri che portiamo dentro in abbozzo e che ci convincono che non siamo con le luci, i riflettori, la bellezza finta dell'acciaio e del plexiglas.

Molti di noi non sono nucleari. Ancora la bellezza vive e i ripetitori spenti mostrano cose ancora più belle che nel giorno.

Però questo racconto è fenomenale. Entra dentro. E queste ore per me sono filosofiche ormai, trovo decine di collegamenti plausibili.

Brava Stefy! Ti becchi un 8.5 secco!!!

12:22 AM  
Anonymous Anonimo said...

Veramente un racconto che mi ha incantata!!
Mi hai coinvolto e mi hai reso partecipe della vita di quest'uomo di cui nemmeno conosco il nome!! Grazie mia cara Lady di ferro!! :-D

7:23 PM  
Anonymous Anonimo said...

Non ti avrei pensata come scrittrice di fantascienza :)
Un racconto bellissimo e che mi fa chiedere quanto siamo ancora lontani da quei mostri. Ma forse e' solo colpa del fatto che sento parlare di antenne e ripetitori per tutto il tempo, soprattutto dai miei clienti :D
Perdonami per il ritardo con cui ho scoperto il tuo blog, ti prometto una lettura fedele in futuro :)

9:15 PM  
Blogger ladymachbet said...

Ah che bello!
Ragazze, vi incontro anche sul mio blog... ne sono davvero contenta.
Witch...grazie a te di aver letto il racconto.
Betta...ti perdono ehheh (ma di che poi? )e ti dico che la fantascienza è il mio pane quotidiano da quando ho imparato a leggere :-)
Nic...te che hai fatto il bieco copia-incolla...te la cavi solo perchè sei stato una giornata intera al seggio elettorale ^-^

10:17 PM  
Blogger TheCopywriter said...

Lo avrei fatto anche se fossi stato una giornata intera a guardare lo screen saver del pc!;PpP

2:05 PM  
Blogger ladymachbet said...

Cos'è? La mia meritata punizione per aver mancato di delirare una sera?
^-^

9:37 PM  

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