Augusta, Emma e Zeno

Ancora "La coscienza", perdonatemi.
Ma l'avevo lasciata in sospeso per leggere altro e stamattina riaprendola dove l'avevo interrotta mi sono trovata davanti il brano che troverete qualche riga più in basso.
Quindi gli ingranaggi mentali hanno cominciato a sferragliare e quando è così...ma chi li ferma più?
Anzi...quello che ho scritto è un sunto (probabilmente anche caotico) delle mie riflessioni mattutine mentre svolgevo le consuete faccende domestiche. Rifare i letti mi fa questo effetto...
Leggete eh.
" Però mi sbalordiva; da ogni sua parola, da ogni suo atto risultava che in fondo essa credeva la vita eterna. Non che la dicessi tale: si sorprese anzi che una volta io, cui gli errori ripugnavano prima che non avessi amati i suoi, avessi sentito il bisogno di ricordargliene la brevità. Macché! Essa sapeva che tutti dovevano morire, ma ciò non toglieva che oramai ch'eravamo sposati, si sarebbe rimasti insieme, insieme, insieme. Essa dunque ignorava che quando a questo mondo ci si univa, ciò avveniva per un periodo tanto breve, breve, breve, che non s'intendeva come si fosse arrivati a darsi del tu dopo di non essersi conosciuti per un tempo infinito e pronti a non rivedersi mai più per un altro infinito tempo. Compresi finalmente che cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si poteva segregarsi e starci caldi. Cercai di esservi ammesso e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi dall'infettare chi a me s'era confidato.
Anche perciò, nello sforzo di proteggere lei, seppi per qualche tempo movermi come un uomo sano.
Essa sapeva tutte le cose che fanno disperare, ma in mano sua queste cose cambiavano di natura. Se anche la terra girava non occorreva mica avere il mal di mare! Tutt'altro! La terra girava, ma tutte le altre cose restavano al loro posto. E queste cose immobili avevano un'importanza enorme: l'anello di matrimonio, tutte le gemme e i vestiti, il verde, il nero, quello da passeggio che andava in armadio quando si arrivava a casa e quello di sera che in nessun caso si avrebbe potuto indossare di giorno, né quando io non m'adattavo di mettermi in marsina. E le ore dei pasti erano tenute rigidamente e anche quelle del sonno. Esistevano, quelle ore, e si trovavano sempre al loro posto.
Di domenica essa andava a Messa ed io ve l'accompagnai talvolta per vedere come sopportasse l'immagine del dolore e della morte. Per lei non c'era, e quella visita le infondeva serenità per tutta la settimana. Vi andava anche in certi giorni festivi ch'essa sapeva a mente. Niente di più, mentre se io fossi stato religioso mi sarei garantita la beatitudine stando in chiesa tutto il giorno.
C'erano un mondo di autorità anche quaggiù che la rassicuravano. Intanto quella austriaca o italiana che provvedeva alla sicurezza sulle vie e nelle case ed io feci sempre del mio meglio per associarmi anche a quel suo rispetto. Poi v'erano i medici, quelli che avevano fatto tutti gli studii regolari per salvarci quando - Dio non voglia - ci avesse a toccare qualche malattia. Io ne usavo ogni giorno di quell'autorità: lei, invece, mai. Ma perciò io sapevo il mio atroce destino quando la malattia mortale m'avesse raggiunto, mentre lei credeva che anche allora, appoggiata solidamente lassù e quaggiù, per lei vi sarebbe stata la salvezza.
Io sto analizzando la sua salute, ma non ci riesco perché m'accorgo che, analizzandola, la converto in malattia. E, scrivendone, comincio a dubitare se quella salute non avesse avuto bisogno di cura o d'istruzione per guarire. Ma vivendole accanto per tanti anni, mai ebbi tale dubbio. "
Io adoro questo passaggio, la descrizione della salute di Augusta colta dall’occhio di Zeno fa risaltare per contrasto quella che è l’intima essenza della malattia.
Quella salute è la stessa che invidio io pure!
Avere l’immediatezza delle certezze, comprendere di netto cos’è il bene e cos’è il male, trovare conforto e tranquillità nelle piccole cose stabilite del quotidiano, sapere esattamente quello che farò domani e che sarà del tutto identico all’oggi.
Quella che io definisco spesso a spregio…semplicità…è la cosa che più mi manca.
Come Zeno io ambisco alla salute, ma nello stesso tempo mi crogiolo nella mia malattia consapevole che essa in qualche modo mi rende “speciale”.
Non come Emma Bovary…piccola frivola donnetta borghese che si credeva anima eletta e aborriva coloro che le vivevano intorno!
Sciocca, convinta che la vita avesse contratto un debito nei suoi confronti così da richiederne ansiosamente il saldo ad ogni minima occasione.
Pronta ad incapricciarsi per suo personale diletto ( e noia ) del primo (anche unico) uomo che le capitasse vicino.
Insopportabilmente capricciosa, fosse vissuta oggi avrebbe accoltellato i figli ( o magari li avrebbe solo abbandonati ) pur di apparire in TV!
Disgusto… l’ho sempre detestata, sapete?
Io che sono un mostro, consapevole di essere un mostro almeno, nei confronti dei miei cari mi sento inadeguata, incapace di corrispondere alle loro esigenze con tutta me stessa perché c’è sempre una parte di me che si ritrae, si tiene in disparte e dubita e chiede e si tormenta.
Una parte di me che beffarda ride di ogni certezza, di ogni convinzione e che non mi riesce mai di far tacere.
E questo per me è fonte di dolore perché so di non essere compatibile con la vita familiare e temo ogni momento di sottrarre loro qualcosa.
Ma non era meglio essere una laboriosa formichina come Augusta dall’occhio sbilenco?


29 Comments:
Meglio dare ai tuoi familiari quel poco che puoi, che niente del tutto...
Ma il blog segreto su splinder cos'è? E io posso leggerlo?
Si hai ragione tu, meglio poco che niente...ma io da buona relativista e ancor più da hegeliana fatiscente ho troppa fame di Assoluto.
Il blog era cominciato su Splinder, poi per la praticità di Blogspot almeno per ciò che riguarda la gestione dei commenti è stato traslocato qui.
Adesso ne ho aperto uno nuovo, ancora su Splinder ma è vuoto e per questo non l'ho reso pubblico... mi sono riservata solo lo spazio, caso mai avessi voglia di usarlo.
E quando accadrà sicuramente tu sarai il primo ad essere invitato.
Grazie eh.
Ma veramente blogspot è orribile nella gestione dei commenti :P
Se io adesso vado a commentare un post di un mese fa, tu non te ne accorgi :D
Bel brano Stefy :)
E sai come si intitola questo brano, antologizzato nel testo che ho usato finora sia al liceo che all'università? Si intitola "La salute malata di Augusta".
Pensaci, anche alla luce delle ultime parole di Zeno: "E, scrivendone, comincio a dubitare se quella salute non avesse avuto bisogno di cura o d'istruzione per guarire."
IHMO si può dare molto di più ai propri familiari (ma anche agli amici, ai conoscenti, agli odiosi, ai detestati) buttando via il "centro di gravità permanente" :)
Bisogna solo trovare la strada giusta.
Blogspot lascia commentare inserendo un nome anche a chi non è registrato, questo è un vantaggio. Ma non è capace di segnalare i commenti in vecchi post ed effettivamente questo costituisce un problema.
Segnalatemi i commenti che non vedo eh ^^ almeno voi amici...a dire il vero ho trovato anche la soluzione ma è una cosa lunghissima in html da aggiungere nel template e prima di fare casini irrimediabili voglio consultarmi con qualche esperto (in realtà aspetto Nic che torna dalle ferie ^^)
Tornando a Zeno... ovvio che la salute di Augusta sia malata, ma non perchè essa viene analizzata e quindi corrotta. E' proprio il concetto di salute, di normalità ad essere messo sotto accusa.
Bisogna assumersi il fardello della consapevolezza della malattia per vivere in modo dignitoso anche se costellato di dubbi.
La salute è stolida, è cieca alle problematiche dell'esistenza e dell'essere.
La salute è inconsapevole di se, essere inconsapevoli di se è il modo peggiore di vivere.
Però la forza intima del sano è la convinzione ferrea di stare bene, di godere dell'esistenza appieno.
Non si rende nemmeno conto, il sano, di essere sull'orlo dell'abisso.
Tu non lo invidieresti Fra?
"Beata ignoranza", quindi?
Effettivamente ci sono dei momenti in cui vorrei essere mediocre, mollare tutto e via. Ma sono solo momenti, che posso avere proprio perché non sono "normale". Capisci? È una contraddizione pazzesca.
Questo è il dramma Fra.
Ci sono momenti in cui desidero con tutta me stessa riuscire a divertirmi guardando Cultura Moderna!
O Lucignolo Bella Vita..o quello che hai detto ieri tu...BD ^^
Che stress uff
Ste il bello sta nella diversità degli elementi e in questo senso nessuno è normale.
Devo partire, parto tranquillo?
comincio seriamente a pensare di essere una persona fortunata! Voi gente di cultura letteraria sguazzate nei vostri dubbi e pensate che il vostro essere speciali e diversi dalla massa sia un problema, che questo vi isoli e vi renda quasi alieni agli occhi degli altri. Il fatto è che cercate strade tortuose per risolvere i vostri problemi, perché siete abituati a ragionare cercando i significati nascosti e le sottili metafore. Solo che così facendo spesso non vi accorgete dell'autostrada a 6 corsie che avete proprio davanti a voi. Non siete abituati a pensare che la soluzione debba essere semplice, perché nel vostro mondo nulla è definito e netto. Il mio mondo invece è differente, ho imparato che la soluzione migliore è quella più semplice. Ho visto che ci sono vari metodi per risolvere i problemi, ma che tutti porteranno ad un'unica soluzione nella maggior parte dei casi. Non c'è mediocrità in me e nemmeno io trovo divertenti i programmi trash. e onestamente ho pure io i miei problemi di comunicazione col resto del mondo, ma la soluzione dei miei problemi dipende solo da me.
Ah, dimenticavo: la felicità e lo stare bene con sè stessi non è né banale né stupido, quindi rilassatevie godetevi questi momenti!!
Cris, ma tu non sei affatto una persona "normale", tutt'altro.
Hai una mente tecnica che ti porta a cogliere l'essenza delle cose a differenza mia o degli altri che siamo tortuosi, ma questa non è la normalità...o almeno non nell'accezione del termine che noi consideriamo.
Questa tua è una dote, quella che ti rende speciale ed insostituibile.
Anche il saper cogliere la felicità nello star bene con te stessa, anche questa è una tua dote.
Il mio problema è che guardandomi dentro vedo una macchina complicata e malfunzionante, piena di contraddizioni e mancanze di senso...mi sa che devi farmi un'altra trasfusione di quel famoso sangue tecnico ^_^
A te, invece, mio anonimo amico ^^ non rispondo...tanto a quest'ora sei già partito e non puoi leggere!
Miei fedeli lettori...vogliate perdonare le incursioni di questo anonimo che spero prima o poi decida di manifestarsi con il suo nome...è una persona abbastanza diretta che quando deve dire una cosa la dice e basta, senza considerare i limiti dell'essere leggibili in pubblico.
^_^
Precisiamo: lungi da me definirmi persona normale, o normalità il mio modo di vedere la vita. Semplicemente noi ragioniamo diversamente. Però non mi spiacerebbe che ogni tanto trovassimo una via di mezzo. Farebbe bene ad entrambi i punti di vista
La verità è sempre nella sintesi...lo dice Hegel ^^
Ecco perché Hegel non mi va giù :P
Non ti va giù perchè non lo hai mai studiato bene ^_^
Ripassa!
Affatto, Hegel è uno di quelli che ho studiato meglio :D
Aborro i compromessi, è questo il problema. La darei vinta alla mia "antitesi", ma non accetterei mai un compromesso che andrebbe a smussare la tesi iniziale.
Eh..ma non te l'ho spiegato io però ^_^
Non si tratta di compromessi, non è quello il senso profondo di tesi-antitesi e sintesi...fidati!
Ma la vita è fatta di compromessi... e te lo dice uno che crede nei valori non negoziabili. Bisogna sapere dove sta l'ottimo nella teoria, e poi ottenere il male minore nella pratica.
Se ragioni in termini di "o tutto o niente", alla fine non avrai niente.
La sintesi hegeliana non è un compromesso, è lo sbocco finale dell'autocomprensione dell'Assoluto... che poi Hegel sotto sotto era uno gnostico e un antropoteosofo. ;-)
Yep!
Come l'ha detta Claudio, non avrei saputo dire meglio ;-)
Però non solo..oltre che sbocco (e questo è il valore ontologico) la Sintesi è anche strumento di conoscenza (valore gneoseologico)quindi noi conosciamo il mondo tramite la conciliazione degli opposti e di gradino in gradino arriviamo a conoscere Dio o meglio l'Assoluto.
Posto che sia possibile arrivare ad una comprensione del Tutto.
Antropoteosofo (ma che brutta parola Claudio però! Brrrrrr) perchè la Ragione umana è strutturata come la Mente di Dio. Ergo l'essenza del Pensare è sempre la medesima, sia per l'uomo finito che per Dio Infinito...solo che l'Assoluto non è infinito...vabbè..qua andiamo a criticare il Maestro però ^^
Oh, assodato che alle 23.05 non connetto più, rispondo solo a Claudio su una cosa, poi domani mi leggo per bene il resto.
Io sono egoista ed egocentrico.
Ovvio che con l' "o tutto o niente" non si arriva da nessuna parte. D'altronde sarebbe anche la stroncatura della dialettica, quindi una cosa impensabile. Però il gioco di solito lo voglio condurre io. Il letto entro il quale deve navigare il fiume del compromesso lo devo costruire io.
Il letto del fiume è costituito dalla Ragione...non si esce dalla Ragione Fra... non si può.
Dovresti solo incamminarti per la via della Fede (forse)
Ma ne riparliamo domani eh ^_^
Di solito cerco di centellinare sia la Ragione che la Fede :)
Abbiamo appurato che Francesco ha pulsioni totalitarie e antidemocratiche. :p
Antropoteosofo, sì. La filosofia di Hegel stringi stringi è una antropoteosofia, più lucida ed elegante di quella della Blavatsky ma con lo stesso sapore: l’Uomo è Dio. Non certo il singolo individuo, l’ego empirico, ma l’Uomo: cioè l’Ego trascendentale, di cui ogni ego empirico è un frammento che deve raggiungere l’autocomprensione – cioè capire di essere parte dell’Ego trascendentale.
Ma in questa autocomprensione (che a questo punto potremmo anche definire, con un termine caro ad Evola, anamnesi) è appunto il nucleo della gnosi, cioè il concetto che la salvezza viene dalla conoscenza.
A vedere bene, la triade suprema di Hegel – il movimento circolare dell’Idea che nella tesi è puro pensiero in sé, nell’antitesi esce da sé producendo razionalmente la realtà, e nella sintesi conclude la storia con l’autocomprensione suprema e torna in sé come pensiero (e notare che Hegel, con un’operazione ermeneutica tipicamente gnostica, ravvisava nell’Incarnazione di Cristo la verità essoterica del suo idealismo, il Verbo fatto Carne essendo un’allegoria da “inverare” del Pensiero che si fa Realtà) – dicevo, la triade suprema di Hegel assomiglia tanto a quelle cosmogonie gnostiche per cui al principio esisteva un dio che si distrusse, la materia è ciò che resta di quel cadavere supremo, e l’uomo può salvarsi solo se riconosce la propria interiore natura divina, il Sé trascendente, il Dio oltremondano che risiede nel proprio Io, la “Pietra nascosta” della formula alchemica V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Rectificando Inveniens Occultum Lapidem).
E l’unione-identificazione tra Uomo e Dio (che è la tappa conclusiva di una scansione triadica: dalla tesi “Dio c’è, l’uomo non è solo” all’antitesi “Dio non c’è, l’uomo è solo” fino alla sintesi “Dio c’è, ed è l’Uomo”) è la realizzazione suprema della mitica formula magico-alchemica di Ermete Trismegisto, "Quod Inferior Est Quod Superior", frase a cui si sono attribuiti innumerevoli significati ma che nell’antropoteosofia raggiunge il suo culmine: ciò che è sotto (l’uomo) è ciò che è sopra (Dio).
Posso spiegare a questo punto perchè la filosofia di Hegel mi affascina, ma dello stesso fascino che dà la danza di un serpente a sonagli: stringi stringi, si torna sempre alla promessa di Satana, diventerete come Dio. Ogni gnosi, compresa quella di Hegel, è “religione del Sè”, perché sussurra all’adepto “tu sei Dio, e a ogni gradino iniziatico lo capirai sempre meglio, e alla fine sarai onnisciente”. In questo essendo radicalmente anticristiana, perché il cristianesimo è “religione dell’Altro”, il prossimo da amare come sé stesso e il Dio trinitario a cui si partecipa ma in cui non ci si identifica.
E se Cristo è Dio che si fa uomo, ogni uomo che vuol farsi Dio è – teologicamente e logicamente – la sua immagine speculare: l’Anticristo.
Tutto questo dovrò scriverlo, possibilmente con maggiore chiarezza, in un post appositamente dedicato all’argomento… Aggiungo comunque che il carattere antropoteosofico di Hegel non è una mia idea personale, leggasi ad esempio la "Storia della filosofia moderna" di Emanuele Severino. Che è un adoratore della Tecnica, da lui vista come strumento con cui l’uomo può realizzare la promessa di Hegel e farsi Dio in terra...
E comunque, per concludere con l'antropoteosofia: Frà, che cazzo aspetti a vedere Neon Genesis Evangelion!!!
Oh Claudio...hai detto tutto, il nocciolo resta però quello che ho indicato io..e cioè se una comprensione Assoluta sia possibile.
In questo io resto molto spinoziana e la res extensa non può mai arrivare a conoscere interamente quella cogitans...ergo questo è il limite dell'uomo, la sua tensione ad essere Dio o meglio ad un controllo di ogni scibile è sicuramente destinata a fallire...posizione che poi porta ai vari esistenzialismi.
Ho sintetizzato molto, ma tanto tra di noi non c'è bisogno di dilungarsi tanto sappiamo di che si parla ^_^
Appena mi provvedono dell'ADSL Evangelion me lo scarico però...non sono mai riuscita a vederlo ^_^
Ah Fra...mi sa che dobbiamo accordarci sul termine Ragione ^_^ per la Fede siamo a posto.
Non entro nella discussione. Non sopporto Hegel, lo sai.
Ma sì, era meglio essere una formica.
Lascianod stare tutto il resto (mamma mia, siete terribili :P): senza scherzi, si può dire che sia davvero un filino antidemocratico :)
Ma forse dovrei spiegare meglio.
Non a caso odio tutto ciò che è POLITICA. Un mondo in cui il singolo, puf!, scompare, non ha più valore. Ecco che gli sputerei in un occhio a Marx. La politica è compromeso, e mi sta pure bene purché non ci debba mettere le mani io.
Ma io ovviamente prima mi riferivo alla sfera privata. A discussioni di tutti i giorni, che non cambieranno di certo le sorti dell'Umanità. A discussioni come questa, anche :)
Qui sono disposto ad ascoltare e ad accettare tutto. Sono molto pratico anche io, magari un po' meno di Cri, e ora come ora prendo atto di tutta la discussione che analizzerò in seguito: ne prendo atto perché sembra filare, nessuna delle cose affermate da Claudio o da Stefy vanno a cozzare con quello che penso io. Il tutto sta andando entro determinati paletti (posizionati da una distanza molto ampia l'uno dall'altro, credetemi), e va bene così.
Ma mettiamo il caso che si cominci a parlare di cose che sono diverse dalla mia morale. Alzerei un muro così alto che la Muraglia cinese in confronto sembrerebbe un muretto a secco, pur consapevole che l'altra idea è del tutto legittima.
Il discorso su un Bene Assoluto, Stefy, te lo ricordi? Un bene che attraversi la Storia, la geografia, i popoli, i linguaggi e che rimanda sempre uguale a se stesso. Ne abbiamo parlato, eh, ma credo che la mia idea in proposito è e rimarrà sempre quella.
Forse sono solo un po' troppo cocciuto :D
Mamma mia quanti errori di battitura :P
Da considerare che il messaggio è stato vittima di diverse pause ed è stato scritto nell'arco di un paio d'ore :P
Fra ricordo benissimo il discorso sul Bene assoluto, ma quando si teorizzano sistemi filosofici inevitabilmente la prassi va a farsi fottere. Quando entri nel merito degli esempi pratici ti crolla tutto il castello proprio perchè esso è costituito solo in teoria. Non per niente la via che percorri tu è quella della distruzione della filosofia classica dove il "sistema" viene aborrito come fosse il male assoluto.
Hegel va preso come l'espressione culminante della filosofia tradizionale (anche per questo Nic non lo sopporti...proprio in quanto schematico fino all'inverosimile) e va smontato e demolito, ma in modo serio.
Un sistema dove tutto è logica e razionalità mal si accorda con le pulsioni dell'animo e con il disagio di trovarsi gettati nel mondo (Fra studia Heidegger) però anche se siamo magma pulsante nell'attimo in cui noi stessi diamo questa definizione (parliamo dunque di magma pulsante)abbiamo preso il nostro bel tumulto e lo abbiamo catalogato ed irregimentato in un canale da noi stabilito e quindi razionale ancora una volta.
Che voglio dire? Che fare i rivoluzionari eisistenzialisti è molto affascinante...ma bisogna sempre fare i conti poi con quella che è la Ragione che tutto comprende ( o tenta di comprendere)
Ultima lezione di filosofia...marò...di domenica sera davvero è venuto fuori un guazzabuglio infame..altro che errori di battitura ^_^
Embè Stef, non per niente io sono letterato e non filosofo :D
Correggeremo questa anomalia prima o poi!
^_^
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