Uno sporco lavoro.
Ascoltami, i poeti laureatisi muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
E’ difficile scrivere, aprire le valvole e lasciar scorrere tutto quello che intasa i condotti.
Eppure ancora una volta affermo convinta che non vi è miglior terapia.
E’ complicato assecondare il flusso di idee, assoggettarle alle leggi della fisica e costringerle a subire i necessari rallentamenti del processo di scrittura.
Il desiderio che la parola si materializzi come per incanto sullo schermo è così tanto violento da rendermi ormai impossibile l’utilizzo di carta e penne reali.
Sono un’anima condannata alla tastiera.
E mentre penso alla frase che creo, ne spunta un’altra già pronta a partire così subitanea che spesso non ho il tempo di conciliarla amichevolmente con quella che l’ha preceduta.
Inoltre bisogna pensare alla costruzione logica del discorso che deve essere rigoroso, profondo e ricco di spunti. Colmo di sensi palesi e nascosti ( meglio quando i sensi sono nascosti…lo scritto assume valenze poliedriche ).
Poi con certosina cura si devono cercare le parole più adatte affinché non siano desuete all’eccesso o comunemente volgari.
E scegliere lo stile, orchestrare la musicalità della frase in modo da rendere la lettura piacevole e catturare così "la preda" senza infliggerle una noia mortale.
Infine il tanto temuto labor limae che costringe l’autore ad infinite revisioni del testo, lo sfinisce e lo angoscia perché chi scrive è ben consapevole che tra tutte le parole esistenti in tutte le lingue del mondo ce n’è, fuori da ogni ragionevole dubbio, una migliore di quella che ha appena utilizzato!
Quindi credetemi…è un lavoraccio...
Ma quando la voglia mi assale non c’è soluzione.
Devo sospendere ogni cosa e sedermi qui alla tastiera.
Si tratta d’istinto?
Forse…non saprei dirvelo.
So solo che capita.
Ma a voi, fedeli lettori, non posso mentire!
Confesso, ho calcato la mano. ^-^
Non scelgo le parole, non abuso della lima.
Di solito tutto quello che leggete, qui o altrove, è figlio di un’unica stesura.
Scrittura di getto.
Anche l’ordine logico…non lo stabilisco a priori.
Ad ogni parola si aggiunge la parola seguente, ad ogni frase…stessa identica cosa.
Il problema è filtrare.
Stabilire quello che voglio lasciar sfuggire da dentro e le cose che invece preferisco tener sotto chiave.
Non tutto può essere detto, almeno non tutto e in una volta sola.
Si tratta nuovamente di un puzzle ( li adoro ^-^ ) così vi lascio in giro tasselli di me.
Componeteli, poi mi direte se il quadro vi piace.
PS…vedete quanto sono vanesia? ^-^


8 Comments:
Più che altro scrivi di continuo...non riesco più a starti dietro coi post!^__^
Sto sublimando le pulsioni omicide e/o suicide...altro non mi resta da fare Nicco.
Preferirei avere svaghi differenti e scrivere molto di meno, fidati ;-)
Almeno io ho qualcosa da leggere! il lavativo che si lamenta sta scrivendo poco!!
Il lavativo non sta scrivendo niente, cri. Nè nel blog nè fuori.
Io in questo periodo non sto neppure criticando i racconti sul forum, altro che scrivere!! :-//
Siete tutti quanti in letargo?
Strano...è estate ^-^
Facciamo passare questa crisi però eh...qui ci vuole una bella virata!
Forza anime poetiche! io mi chiamo fuori perché sul mio blog non scrivo niente di lontanamente paragonabile a qualcosa di strutturato!!
Insomma cazzeggio liberamente!!
Cris qua serve soprattutto il cazzeggio!
Già la deprescion impera sovrana...la filosofia come direbbe il mio antico amore...non è altro che un ammasso di seghe mentali...la poesia serve agli innamorati e qua di innamorato c'è solo Nic della sua Shi...quindi che ci resta?
Cazzeggio!
Sursum corda...
^-^
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