Post mortem

Ecco…l’ingiustizia!
Ieri sera avevo voglia di scrivere, oggi no.
Ieri sera due post, adesso non mi va di fare nulla.
A dire il vero, da scrivere avrei tante e tante cose…ma non c’è ordine.
Sono stata ad un funerale, cosa non piacevole…magari nemmeno da scrivere sul blog, però è accaduta quindi non vedo motivo per evitare di parlarne.
Sono stata costretta ad entrare in chiesa, non potevo non farlo. Sono quegli eventi in cui non si ha possibilità di scelta (alla faccia del libero arbitrio).
Cioè, potevo scegliere di non entrare in chiesa, ma poi avrei subito la petulanza di mia madre per i prossimi vent’anni (vale a dire per un tempo estremamente lungo). Vi assicuro che la petulanza di mia madre è quanto di più sgradevole esista al mondo.
Dunque (non si comincia mai con dunque, ma voi siate benevoli) nel fresco della chiesa mentre si svolgeva il rito, pensavo.
Sono strutturalmente incapace di recitare preghiere, sto attenta solo durante l’omelia perché in quei casi amo ascoltare la voce dell’Avversario ( sempre utile conoscere il nemico)…Claudio, se passi e leggi…non preoccuparti, è soprattutto ironia la mia…
Pensavo, allora, e non recitavo preghiere.
Scrutavo i volti attorno a me, non essendo coinvolta direttamente nella cerchia familiare della persona estinta potevo guardare le sfumature del dolore in ogni sua manifestazione. Dal più tiepido, al commosso, allo straziante. Ma non è questa la cosa interessante, in fin dei conti ognuno di noi elabora il lutto in maniera differente.
E’ che ad un certo punto ho invidiato l’occupante della bara.
Ma non perché io abbia voglia di porre fine alle mie sofferenze…no no! Assolutamente!
Non è quello il mio scopo, voglio restare ad imbrattare la nostra bella Terra con il mio sudiciume quanto più tempo è possibile.
Ero curiosa, però, di sapere cosa si prova ad essere morti.
Nell’attimo del trapasso, si è coscienti? Si comprende? Si vede la famigerata luce bianca in fondo al tunnel?
La sua anima aleggiava forse su di noi riuniti e guardava?
Oppure non ha nulla compreso e si è mescolata all’origine?
Perché la cosa certa è che nella cassa di legno restava solo un involucro.
Ci stupiamo sempre di quanto diversi siano i nostri cari sul letto di morte. Non comprendiamo come quella cosa rigida possa essere stata una persona da noi amata, viva e vitale.
La trasformazione è subitanea, nell’attimo in cui c’è il distacco dell’anima diventano pupazzi vuoti.
Allora qualcosa accade…ma cosa?
Ok…non posso saperlo.
Sicuro che non lo saprò nemmeno nell’attimo definitivo, sono convinta che Quello del Piano di Sopra sia stato assai attento ( con la colpevole complicità di Serafini e Cherubini ) a non svelare alcuno dei suoi trucchi!
Non volevo scrivere, ho scritto una cosa confusa…soprattutto domande.
Credo che riprenderò l’argomento una prossima volta.
Buona serata, tra poco io esco e mi consegno ai bagordi.


11 Comments:
Dopo aver parlato di funerale parli di bagordi...e a me viene in mente una festa di cannibali!
Io sinceramente ho iniziato a dubitare dell'anima in quanto tale...il corpo umano funziona finchè produce corrente...poi a un certo punto le cellule centrali si deteriorano troppo, il dna si consuma e non riesce più a sistemarle...e la centrale elettrica muore. Le cellule esterne se ne accorgono parecchio dopo però...solo quando muoiono di fame.
Non siamo un unico corpo, ma una nazione con un parlamento, una classe dirigente, una classe operaia...e dialetti, linguaggi diversi. E persino immigrati che lavorano per noi(nell'intestino ad esempio).
Un'anima sola non basterebbe per descriverci...da morti siamo morti in apparenza. è come dire che morto il parlamento lo stato non esista più.
Un computer a cui si stacca la spina...è un involucro. ma prima non c'era un'anima. c'era la corrente elettrica.
Idem per noi. IMHO.
L'anima sarebbe corrente elettrica? Alternata?
Vabe'... sul mix di Stefy sono d'accordo. I bagordi vanno benissimo dopo un funerale, nei paesi anglosassoni li fanno anche al funerale e forse sarebbe giusto.
Sapete il migliore antidoto assoluto a pensieri di morte?
Il sesso.
Sesso sfrenato a festeggiare la vita.
Sarò pagano, sarò quello che sarò ma come disse il poeta "chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza!"
Bagordi, e perché no orge se è nell'indole di chi lo vuole.
E la morte per qualche ora sembrerà appartenere ad una specie diversa dalla nostra di festeggianti.
Ciao
FroZen l'Albatro
Fede, solo quello tieni nella cabeza!^__^.
Però da una parte concordo, sì...
l'anima non è corrente elettrica. Perchè non esiste.
Ma quello che noi definiamo anima non è che la risultante di una presenza o assenza di corrente elettrica (continua, non alternata) nelle nostre cellule.
IMHO, ovviamente.
Ragazzi...chiariamo...i bagordi non sono altro che una pizza in compagnia di amici ^-^
Sarà pure sabato, ma non partecipo ad alcun sabba :D
Precisazone dovuta, passiamo all'anima.
Esista o non esista...diciamo che importa poco. Almeno per quello che riguarda la vita nel senso terreno, almeno per quello che riguarda me.
Però, cavoli, non siete curiosi di sapere cosa succede in quell'attimo?
Sono solo io ad avere i neuroni danneggiati? ^-^
Odio partecipare ai funerali. Infatti non ci vado mai. Eviterei persino di essere presente al mio, potendo, ma mi rendo conto di chiedere troppo!!
E poi, che dico!! Io tanto sono immortale!:-P
Federico, non sei un pagano, sei un rattuso, è diverso ^_^
Sull'anima sapete già come la penso. Però io al mio corpo ci sono affezionato, vorrei salutarlo affettuosamente quando avrà smesso di funzionare. Siccome per ovvi motivi non potrò farlo da me, chiederò ai miei cari (ma ne avrò?) di farlo al posto mio. Saluto per interposta persona.
E poi i funerali hanno un'importanza sociologica da non sottovalutare, innanzitutto "costringono" la gente che non ci vuol pensare a fare finalmente i conti con la Morte.
Basta, per ulteriori riflessioni cliccare sul mio nome (a Federico magari interessa perchè son finito pure a parlare del buddismo), io vado a sentire "Urna" di Elio e le storie tese. Buona domenica di Pentecoste.
ehm, Claudio?
Mi spieghi cos'è un rattuso? Su wikipedia non dice nulla ;-)
Fro Zen
Lo credo bene che non lo trovi, rattuso è dialetto napoletano, significa: erotomane, chi pensa sempre al sesso.
Te lo dicevo affettuosamente e ironicamente, s'intende :p
Altrochè se penso a cosa succederà. Però penso che sentirò la viola d'inverno, il ronzio di una ventola e tutto finirà.
Però...il cervello dovrebbe funzionare ancora per un po' prima di fermarsi definitivamente.
Quindi, sentiremo i nostri cari (se avremo dei cari intorno)compiangerci o festeggiare?
Perchè potrebbe anche succedere che dopo la mia dipartita si stappino bottiglie di champagne ^-^
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